CHI SONO

Mi chiamo Saverio Aiolfi e vivo nella bassa parmense, il regno della nebbia e del culatello.
Il mio involucro esterno è in vita da 41 anni, numero puramente anagrafico (tra l’altro neppure aggiornato) che nulla ha a che vedere con gli anni che ho realmente.
Sono laureato in economia aziendale e mi occupo di trading nei mercati finanziari e di godimento della vita, che tradotto significa che speculo in borsa ma la mia occupazione preferita è non fare un cazzo.
Ascolto musica da quando, a 15 anni, il mio mentore mi aprì le porte del metallo pesante. Con questo non intendo dire che mi fece assumere in una fonderia, ma che mi iniziò all’ascolto dell’heavy metal in tutte le sue forme, sfumature e contaminazioni. Questo è ancora il mio più grande piacere assieme al flipper e al maiale in tutte le sue concezioni e trasformazioni.
Mi piace viaggiare, conoscere persone, ridere, stare a contatto con la natura, ascoltare e vedere la musica dal vivo.
Cerco di assaporare la libertà in ogni cosa che faccio, che vedo e che sento.

Aggiornamento 1: non ho più 41 anni.

Aggiornamento 2: la nebbia non è più quella di una volta.

LA MIA STORIA DI TRADER

PARTE PRIMA

Tutto ebbe inizio nell’anno di grazia 2003, anno in cui iniziai a fare trading più o meno seriamente. In verità mi avvicinai a questo settore 3 anni prima, proprio nel periodo in cui il ”sale sale e non fa male” era ormai finito e stavano iniziando i tempi del “scende scende e lo si prende”. E in parte lo presi anch’io, anche se all’epoca, essendo agli inizi, avevo messo in gioco un piccolo capitale. E, proprio perchè ero all’inizio, la frase ”messo in gioco” calza a pennello, dato che mi ero buttato nel mercato senza neanche sapere cosa fosse l’analisi tecnica. Per fortuna poi ho rimediato. Ma nel frattempo l’uccello padulo aveva fatto il suo dovere, e in soli 6 mesi mi ero ritrovato col 30% in meno. Meno male che la tesi da finire e poi l’inizio dell’attività di promotore finanziario mi tennero lontano dai mercati per un po’, fino al 2003 appunto, quando per vari motivi ricominciai l’operatività ripartendo col capitale che mi era rimasto. E qui la fortuna di rientrare con un mercato ai minimi (cosa molto importante per un non esperto) bilanciò la sfiga di entrare sui massimi 3 anni prima.

Le cose andavano bene, intendiamoci nulla di eclatante ma ci campavo, e così il trading divenne la mia attività principale, il che mi permise di mandare la banca per cui lavoravo come promotore a fare in **** (gli asterischi sono 4 non a caso, e se li meritano tutti), anche perchè quei maledetti mi pagavano talmente poco che spero che tutto il resto lo abbiano usato per comprare farmaci contro la diarrea e che non abbiano fatto effetto. Ma torniamo a noi. La possibilità di dedicarmi al trading a tempo pieno mise in moto un circolo virtuoso, dove i guadagni si sommavano alla sempre maggior conoscenza dei mercati. Fino ad allora basavo l’operatività su tecniche totalmente discrezionali, grafici e osservazione del book, e così avrei continuato ancora per qualche tempo.

Però le cose cambiano, e dopo un paio di anni “stella splendente” ne arrivò uno ”stalla puzzante”, dove nel secondo semestre mi mangiai tutto quello guadagnato nel primo… Intendiamoci la colpa fu solo mia, perchè quando si vuole troppo e in più non si rispettano gli stop loss e come se non bastasse si mediano le perdite utilizzando il metodo “dick of the dog”, la sorte ti aiuta due volte o forse tre, ma poi decide che non te lo meriti più e chiama l’uccello padulo che ti trova e ti centra. E ti fa male. Molto male. E qui mi fermo perchè ogni trader deve riflettere su questa cosa, io per primo.

PARTE DOPO

L’anno “stalla puzzante” mi fece molto riflettere sugli errori a cui può portare l’ingordigia e la mancanza di disciplina, e nel trading non sono errori da sottovalutare per il semplice motivo che se li fai perdi soldi. Nei mesi seguenti rallentai quindi molto l’operatività, sia per evitare di cadere di nuovo in tentazione, sia per godermi un po’ i guadagni degli anni “stella splendente”. Nel frattempo cresceva dentro di me la voglia di realizzare un desiderio che avevo da tempo, la casa in campagna (questa avventura è descritta nel blog https://laveracasadilegno.wordpress.com/), e così partii con questo progetto, che non essendo una cosa da poco mi occupò non solo molto tempo ma anche molto denaro, entrambi oltre le previsioni. Fatto sta che il capitale per fare trading si ridusse al lumicino, ma lumicino ino ino, con conseguente necessità di ripensare completamente le mie strategie di trading prima basate su un capitale parecchio più elevato. Dovetti anche giocoforza abbandonare le care vecchie azioni per orientarmi su strumenti a più alta leva, quali i futures e le valute, altrimenti con cifre così basse fare trading non avrebbe avuto quasi più senso.

E’ in quel periodo che ho iniziato a lavorare ad alcune strategie di trading sistematico. La maggiore rischiosità dei mercati che mi accingevo ad affrontare richiedeva regole precise (e soprattutto precisi stop loss, vista l’esperienza precedente), così ho iniziato a codificare le varie regole che già usavo discrezionalmente, alle quali se ne sono poi aggiunte di nuove, in strategie ben delineate che non dessero dubbi interpretativi in merito ai punti di entrata in una posizione o di uscita dalla stessa. In sintesi stavo creando dei trading systems. E sinceramente non pensavo che fosse così lungo e difficile trovare qualcosa di veramente valido (tanti sistemi sono stati scartati in quanto dopo dei buoni backtest deludevano in fase di utilizzo in tempo reale), ma procedendo con vari cambi di regole e di combinazioni fra queste, e dopo MILLE MILA test su vari strumenti finanziari e su vari time frame, alla fine qualcosa di abbastanza robusto penso di averlo trovato. Ciò non vuol dire che il lavoro sia finito, anzi… In questo “mestiere” c’è sempre da imparare e da migliorare. Ma forse è proprio questo il suo bello!!!

Beh, in realtà il suo bello più bello è che permette di essere veramente padroni di se stessi e della propria vita, di essere liberi in sostanza, un enorme dito medio alzato in faccia al sistema che ci vuole schiavi e a sua disposizione. Tra l’altro utilizzando gli stessi mezzi (la finanza) che usa per fotterci. Il massimo della goduria.